La ricostruzione che ha portato agli arresti domiciliari. I pm di Milano contestano un metodo corruttivo oltre alla vicenda dei 50 mila euro a Bilardo e Caianiello
Il coinvolgimento del patron di Tigros nell'inchiesta riguarda la nota vicenda del supermercato da realizzare nell'area Tonetti in via Cadore a Gallarate. Secondo la Procura, che ha ottenuto l'avallo del Gip Mascarino, Orrigoni avrebbe pagato 50 mila euro di tangente tramite l'affidamento di un incarico mai eseguito e conseguente fattura per operazione inesistente alla Estro Ingegneria di Beniamino Crescenti che avrebbe poi girato tale somma a Nino Caianiello, Alberto Bilardo e Mauro Tolbar. L'obiettivo era quello di ottenere una variante al Pgt sull'area da riqualificare che in parte sarebbe stata destinata alla realizzazione di un nuovo supermercato della catena.
Federico Consulich, legale di Paolo Orrigoni, raggiunto telefonicamente, spiega la posizione del suo assistito: «Il mio assistito è rimasto ovviamente stupito per la misura cautelare che lo ha attinto questa mattina. La situazione è certamente delicata. Ad Orrigoni viene contestato un solo fatto per il quale ha già reso interrogatorio su nostra insistenza. Il fatto di aver inserito l'inchiesta della Procura di Busto Arsizio su Solbiate Olona è una forzatura di metodo e di contenuto, i soggetti coinvolti sono diversi e anche i reati. Cercheremo di spiegare e chiarire anche se dai domiciliari potrebbe essere più complicato. Certamente l'ordinanza odierna non ci fa cambiare i ricordi di ciò che è accaduto e speriamo di poter avere presto un confronto con i magistrati».
Gli elementi in mano agli inquirenti sono diversi. Innanzitutto ci sono le affermazioni del proprietario del terreno Piero Tonetti, il quale in un interrogatorio avrebbe ammesso che quei soldi pagati alla Estro Ingegneria sarebbero serviti proprio a remunerare il gruppo di Nino Caianiello impegnato a far approvare la variante necessaria. Poi ci sono le dichiarazioni di Alberto Bilardo e di Nino Caianiello che nei vari interrogatori, ascoltati sul punto, hanno dato sostanzialmente la stessa versione di Tonetti.
Inoltre ci sono le intercettazioni ambientali di Caianiello, captate tramite il telefono dell'ex-ras di Forza Italia grazie ad un trojan nel suo telefono che ha permesso l'accesso al microfono dello smartphone. Ovunque andasse Caianiello c'era una microspia aperta e pronta a captare conversazioni. Due di queste…